1° aprile 2021
Il Ministro degli Affari Esteri della Repubblica di Serbia Nikola Selaković ha detto oggi che l’Italia considera la Serbia il paese fondamentale della Regione e che il nostro Paese, con il suo sviluppo economico e sociale ha dimostrato che i paesi dei Balcani Occidentali possono davvero svilupparsi e raggiungere gli standard europei.
“Nell’incontro è stato detto senza giri di parole: tutto gli occhi sono puntati addosso alla Serbia. Grazie per il fatto che il vostro Governo e il Primo Ministro (Mario) Draghi collocano la Regione dei Balcani Occidentali altamente sulla lista di priorità della vostra politica estera”, ha detto il Capo della Diplomazia Serba alla conferenza stampa con l’omologo italiano Luigi Di Maio.
Selaković ha detto di aver parlato con Di Maio di diversi argomenti importanti sottolineando che oggi sono stati sottoscritti due accordi importanti, i quali, come evidenziato, sono indicatori di un rapporto dinamico tra i due Paesi e i due Ministeri.
Il Ministro ha spiegato che il primo accordo riguarda la cooperazione tra i due Ministeri degli Affari Esteri e definisce attività da realizzare nel prossimo periodo, mentre l’altro si riferisce ai diplomatici di entrambi i Paesi e dei loro familiari conviventi consentendogli di trovare il lavoro.
Mettendo in rilievo il fatto che l’Italia è il maggior paese dell’UE che ancora oggi, come fin dall’inizio, appoggia fortemente la Serbia sul suo cammino dell’eurointegrazione, Selaković ha ringraziato il Capo della Diplomazia del chiaro - dal punto di vista dei principi – e forte appoggio per l’apertura di tutti i capitoli non aperti per i quali la Serbia è pronta.
Inoltre, Selaković ha ringraziato l’omologo italiano anche del supporto dato alla Serbia, come anche agli altri paesi dei Balcani Occidentali, affinché possano pianificare il loro futuro e vederlo all’interno dell’UE come suoi membri a pieno titolo.
Il Ministro Selaković ha sottolineato che 1789 aziende italiane presenti in Serbia, che danno il lavoro a più di 26.000 lavoratori, nonché quasi 3,5 miliardi di euro di scambio economico nell’anno scorso, sono solo alcuni indicatori delle relazioni tra i due Paesi.
“I nostri rapporti politici bilaterali si sono arricchiti e la loro dinamica aumenta anche con le sedute congiunte dei due Governi. Perciò, abbiamo parlato anche della possibilità di organizzare la quarta seduta dei Governi in Serbia, se lo consentono le circostanze epidemiologiche”, ha detto il Ministro Selaković.
Inoltre, il Capo della Diplomazia Serba ha detto che si era parlato anche della libertà di spostamenti ai tempi della pandemia, ovvero dei cosiddetti certificati digitali verdi per gli spostamenti nonché dell’organizzazione della Conferenza sul futuro dell’Europa, la quale dovrebbe essere una spinta per lo sviluppo e per il proseguimento di sviluppo delle tecnologie moderne, soprattutto del settore delle Tecnologie dell’Informazione, nonché uno dei fattori chiave per evitare la fuga dei giovani dai loro paesi.
“Avevamo poco tempo e tanti argomenti. Sono certo che avrò l’occasione di accogliere il collega Di Maio a Belgrado, mi piacerebbe che ciò avvenisse prima della Seduta congiunta dei due Governi. E abbiamo detto di essere disponibili ad accogliere i colleghi italiani già ai primi di ottobre p.v., se lo consente la situazione epidemiologica”, ha sottolineato il Ministro.
Selaković ha ringraziato l’Italia dell’aiuto offerto durante la pandemia del Covid, quando aveva inviato in Serbia i propri esperti del campo medico e virologico, i quali avevano in precedenza dovuto affrontare la prima durissima ondata nel Nord Italia.
“Grazie per questo, cari amici. Desidero ringraziarvi anche della calorosa accoglienza romana, presso il bellissimo palazzo della Farnesina e cogliere di nuovo l’occasione per invitarvi a Belgrado per poter ricambiare dimostrando la nostra ospitalità serba”, ha detto Selaković.
Il Ministro ha sottolineato che incoraggia la notizia sulla ripresa dei voli tra Belgrado e Roma e che è convinto che ciò contribuirà al proseguimento della buona cooperazione commerciale tra i due Paesi, nonché all’arrivo – notevolmente più agevolato - di altri interessati imprenditori e investitori.